4.1- CIA. Seconda parte

24.12.2025

OPERAZIONE PHOENIX (1967-1972)


L'Operazione Phoenix (in inglese Phoenix Program, nome in codice vietnamita Phụng Hoàng) fu un controverso programma di contro insurrezionale condotto dalla CIA in collaborazione con le forze sudvietnamite durante la Guerra del Vietnam (principalmente tra il 1967 e il 1972).

Obiettivi e contesto

L'obiettivo era neutralizzare la Viet Cong Infrastructure (VCI), ovvero la rete civile di supporto ai Viet Cong: funzionari ombra, raccoglitori di tasse, propagandisti, reclutatori e simpatizzanti non combattenti che gestivano il controllo politico nei villaggi. Il programma nacque per contrastare l'insurrezionale asimmetrica dei Viet Cong, che rendeva difficile distinguere civili da guerriglieri.

Lanciato ufficialmente nel 1967 dal presidente Lyndon B. Johnson, fu diretto inizialmente da Robert Komer (soprannominato "Blowtorch-Fiamma ossidrica Bob") sotto il CORDS (Civil Operations and Revolutionary Development Support), un'agenzia civile-militare.


Metodi e operazioni

  • Intelligence: Raccolta dati tramite informatori, defezioni (programma Chieu Hoi) e interrogatori per identificare membri VCI.

  • Azioni: "Neutralizzare" significava catturare, convertire (far defezionare) o eliminare. In pratica, includeva raid notturni, arresti e assassinii.

  • Unità chiave: Provincial Reconnaissance Units (PRU), squadre paramilitari vietnamite addestrate e consigliate dalla CIA (spesso ex criminali o disertori), considerate le più efficaci e temute.

  • Centri di interrogatorio provinciali (PIC) per estrarre informazioni.


Bilancio ufficiale e controversie

Secondo rapporti CIA e militari USA:

  • Oltre 81.000 membri VCI neutralizzati.

  • Di cui ~26.000 uccisi.

  • Molti altri arrestati o convertiti.

  • Tuttavia, il programma è stato accusato di gravi abusi: Assassinii extragiudiziali e torture sistematiche (inclusi waterboarding e elettroshock).

  • Uccisioni di innocenti per quote o errori di intelligence.

  • Testimonianze al Congresso USA (1971, da William Colby, allora direttore CIA) rivelarono casi di abusi, portando a indagini e ridimensionamento.

  • Critici (come Noam Chomsky) lo definirono un "programma di assassinio" su larga scala.

Il Phoenix continuò fino al 1972, influenzando dottrine controinsurrezionali successive (es. in Iraq e Afghanistan). È considerato da alcuni un successo parziale nel indebolire il Viet Cong, ma da altri un esempio di guerra sporca che alienò la popolazione civile. 


OPERAZIONE POPEYE (1967-1972)

L'Operazione Popeye (nome in codice anche Project Popeye, Motorpool o Intermediary-Compatriot) fu un programma segreto di modificazione meteorologica condotto dall'US Air Force (con coinvolgimento della CIA) durante la Guerra del Vietnam, dal 20 marzo 1967 al 5 luglio 1972.

Obiettivi

L'obiettivo era prolungare la stagione dei monsoni sopra parti del Sentiero di Ho Chi Minh (la rete di rifornimenti nordvietnamita che passava attraverso Laos, Cambogia e Vietnam) per:

  • Rendere le strade fangose e impraticabili ("make mud, not war" ,fare fango, non guerra, era lo slogan del 54th Weather Reconnaissance Squadron).

  • Causare frane, allagamenti e lavaggi di ponti fluviali.

  • Rallentare il trasporto di truppe e materiali dal Vietnam del Nord al Sud.

Si stimava di estendere i giorni di pioggia di 30-45 giorni per stagione monsonica.

Metodi e esecuzione

  • Tecnica: Cloud seeding (inseminazione delle nuvole) con ioduro d'argento disperso da aerei.

  • Aerei utilizzati: Principalmente WC-130 Hercules e RF-4C, decollati da basi in Thailandia.

  • Oltre 2.600 missioni effettuate in 5 anni.

  • Operazioni su Laos, Cambogia e Vietnam (senza autorizzazione esplicita dei governi locali in alcuni casi).

  • Risultati e controversie

  • Successo tattico: Rapporti ufficiali indicano un aumento della pioggia (fino all'85-82% di efficacia in alcune missioni), con ritardi logistici per i nordvietnamiti.

  • Impatto strategico: Limitato; i vietnamiti si adattarono rapidamente.

  • Rivelazione: Emersa nei Pentagon Papers (1971), articoli del New York Times (1972) e udienze congressuali (1974). Il segretario di Stato Henry Kissinger e la CIA furono accusati di averla sponsorizzata senza informare il segretario della Difesa Melvin Laird.

Portò a condanne internazionali per "guerra meteorologica" e influenzò civili con alluvioni.

Gli aerei coinvolti

Principalmente WC-130 Hercules del 54th Weather Reconnaissance Squadron, decollati dalla base di Udorn in Thailandia. Questi aerei erano modificati per missioni meteorologiche e potevano volare per ore nelle zone target.

L'impatto sul Sentiero di Ho Chi Minh

Il sentiero era una rete complessa di strade e sentieri nella giungla, già difficile da percorrere. L'operazione mirava a trasformarlo in un pantano impraticabile durante i monsoni, causando ritardi nei rifornimenti.

Dettagli tecnici sul cloud seeding

La tecnica usata era l'inseminazione delle nuvole con ioduro d'argento (AgI), una sostanza che funge da nucleo di condensazione per far formare gocce di pioggia più rapidamente. Veniva dispersa bruciando flare speciali montati sotto le ali degli aerei.

Documenti declassificati

L'operazione rimase segreta fino al 1971 (Pentagon Papers) e fu confermata pubblicamente nel 1974 durante udienze al Senato.

Fu un esperimento unico nel suo genere, e portò direttamente al divieto internazionale di armi meteorologiche.

  • Conseguenze

  • Nel 1977, l'ONU adottò la Convenzione ENMOD (Environmental Modification Convention), firmata da USA e URSS, che vietava l'uso militare o ostile di tecniche di modificazione ambientale su larga scala (in vigore dal 1978).

  • È l'unico caso confermato di arma meteorologica usata in guerra

Operazione Ranch Hand (1962-1971)

Programma di defogliazione chimica (principalmente con Agent Orange) per distruggere la copertura vegetale usata dal Viet Cong e contaminare colture. La CIA fu coinvolta nella pianificazione e intelligence, mentre l'US Air Force eseguì gli spruzzi. Causò enormi danni ambientali e sanitari (milioni di vittime, inclusi veterani USA).

La "Guerra Segreta" in Laos (1960s-1970s)

La CIA reclutò, armò e guidò l'esercito Hmong (sotto il generale Vang Pao) contro i Pathet Lao e nordvietnamiti. Operazioni da basi come Long Tieng, con Air America per supporto aereo. Considerata una delle più grandi operazioni paramilitari CIA.


MACV-SOG (Military Assistance Command, Vietnam – Studies and Observations Group (1964-1972)

Unità speciale congiunta (con forte componente CIA) per operazioni segrete oltre confine: ricognizioni, sabotaggi e raids in Laos, Cambogia e Vietnam del Nord lungo il Sentiero di Ho Chi Minh. Includeva team misti USA-indigeni, con alto tasso di perdite.


Operazione Mongoose (1961-1965)

Dopo il fallimento della Baia dei Porci, programma approvato da Kennedy per sabotaggi, assassinii e destabilizzazione di Cuba (inclusi piani assurdi come far cadere la barba a Castro o avvelenare sigari). Guidato da Robert Kennedy, non riuscì a rovesciare Castro.

Operazione Cyclone (1979-1989)


La più grande operazione sotto copertura della CIA: fornitura di armi (inclusi missili Stinger), addestramento e miliardi di dollari ai mujaheddin afghani contro l'invasione sovietica. Coinvolse Pakistan e Arabia Saudita; indirettamente contribuì alla nascita di Al-Qaeda.

Scandalo Iran-Contra (1985-1987)


Vendita segreta di armi all'Iran (nonostante embargo) per finanziare i ribelli Contras in Nicaragua (vietato dal Congresso USA). Coinvolse Oliver North e alti funzionari Reagan; emerso come uno dei maggiori scandali USA.

Programma Extraordinary Rendition e Black Sites (2001-2009)


Dopo l'11 settembre, sequestri segreti di sospetti terroristi, trasferiti in "siti neri" (prigioni segrete in paesi come Polonia, Romania, Thailandia, Lituania) per interrogatori con torture (waterboarding, ecc.). Rivelato da inchieste giornalistiche e rapporti Senato USA.

Cos'è l'Extraordinary Rendition

La "resa straordinaria" consisteva nel catturare sospetti terroristi (principalmente legati ad Al-Qaeda) in vari paesi, senza procedure legali o estradizione formale, e trasferirli in altri stati o in prigioni segrete CIA per interrogatori. Questo permetteva di aggirare le leggi USA contro la tortura e i diritti dei detenuti. I trasferimenti avvenivano con voli CIA (spesso aerei civili di copertura).

I Black Sites


I "siti neri" erano prigioni segrete CIA in paesi alleati disposti a ospitarle (in cambio di favori o denaro), dove i detenuti erano sottoposti a "tecniche di interrogatorio potenziate" (enhanced interrogation techniques), considerate tortura da organizzazioni come Amnesty International e ONU. Paesi confermati: Polonia, Romania, Lituania, Thailandia, Afghanistan; sospetti: Marocco, Egitto, Giordania.

Tecniche usate

  • Waterboarding (simulazione di annegamento): Applicato 183 volte a Khalid Sheikh Mohammed (presunto ideatore dell'11/9) e 83 volte ad Abu Zubaydah.

  • Altre: Privazione del sonno (fino a 180 ore), nudità forzata, slamming contro muri, confinamento in scatole, minacce.

  • Nota: Guantanamo Bay e Abu Ghraib erano detenzioni militari USA, non black sites CIA puri, ma condividevano abusi simili.

  • Fine del programma

Obama firmò un ordine esecutivo nel 2009 per chiudere i black sites e vietare tecniche potenziate, ma alcuni aspetti (rendition) continuarono in forma limitata. Il programma è stato condannato da Corte Europea dei Diritti Umani (condanne a Polonia e Romania) e rimane un capitolo buio della War on Terror.


MKUltra (1953-1973)


Programma segreto di controllo mentale e interrogatori con droghe (principalmente LSD), ipnosi, elettroshock e torture psicologiche su soggetti non consenzienti (inclusi cittadini USA, canadesi e prigionieri). Diretto da Sidney Gottlieb, coinvolse università, ospedali e prigioni. Molti documenti furono distrutti nel 1973, ma quelli sopravvissuti rivelarono abusi gravi.

Origini e obiettivi

La CIA lanciò MKUltra nel contesto della Guerra Fredda, temendo che URSS, Cina e Corea del Nord usassero tecniche di "lavaggio del cervello" su prigionieri americani (ispirato a casi come la Guerra di Corea). L'obiettivo era sviluppare metodi per controllo mentale, interrogatori resistenti a torture e "sieri della verità", per manipolare menti individuali o gruppi.

Il direttore era Sidney Gottlieb, chimico noto come "Poisoner in Chief". Il programma includeva oltre 150 sub-progetti, finanziati con circa 10-20 milioni di dollari, coinvolgendo università (es. Harvard, Stanford), ospedali, prigioni e cliniche private in USA, Canada e altrove.

Metodi e esperimenti

  • Droghe: LSD (spesso somministrato senza consenso), mescalina, psilocibina, scopolamina, barbiturici e altre sostanze per indurre stati alterati, amnesie o confessioni.

  • Tecniche fisiche e psicologiche: Elettroshock, deprivazione sensoriale, ipnosi, isolamento prolungato, torture psicologiche.

  • Sub-progetti noti:

    • Operation Midnight Climax: Prostitute pagate dalla CIA attiravano uomini in "safe houses"- case sicure, a San Francisco e New York, dove venivano drogati con LSD e osservati dietro specchi one-way.

Esperimenti su prigionieri, pazienti psichiatrici e persino dipendenti CIA.

  • In Canada, il dottor Ewen Cameron (finanziato dalla CIA) usò "depatterning" su pazienti ignari all'Allan Memorial Institute di Montréal.

Molti soggetti erano non consenzienti, inclusi civili, militari e minoranze.

Caso emblematico: Frank Olson


Nel 1953, il biologo CIA Frank Olson fu drogato con LSD senza saperlo durante un ritiro. Cadde in depressione e si "suicidò" cadendo da una finestra d'albergo a New York. La famiglia crede sia stato assassinato per coprire il programma; nel 1975 ricevettero scuse e risarcimento da Ford, ma indagini successive (1990s) suggerirono omicidio.

Rivelazione e conseguenze

Nel 1973, il direttore CIA Richard Helms ordinò la distruzione di quasi tutti i documenti (oltre 20.000 pagine perse). Il programma emerse nel 1975 grazie alle indagini della Church Committee (Senato USA) e Rockefeller Commission, con udienze pubbliche che scioccarono l'opinione pubblica.

Documenti sopravvissuti (declassificati via FOIA negli anni '70 e 2000) confermarono abusi. Portò a riforme (es. Executive Order 11905 contro assassinii) e cause legali (molte vittime risarcite). È considerato una violazione etica grave, con impatti duraturi su fiducia nella CIA.


PROGETTO STARGATE (1977-1995)


Il Progetto Stargate fu un programma segreto del governo statunitense (principalmente gestito dalla CIA e dalla Defense Intelligence Agency - DIA) attivo dal 1977 al 1995, con radici negli anni '70. L'obiettivo era esplorare il potenziale dei fenomeni paranormali, in particolare la visione remota (remote viewing), per applicazioni di intelligence durante la Guerra Fredda.

Contesto e origini


Negli anni '70, gli USA temevano che l'URSS investisse milioni in ricerche "psicotroniche" (telepatia, psicocinesi). La CIA avviò studi allo Stanford Research Institute (SRI) con fisici come Russell Targ e Harold Puthoff. Inizialmente noti come SCANATE o GRILL FLAME, i programmi si consolidarono in Stargate nel 1978 a Fort Meade (Maryland).

La visione remota consisteva nel descrivere luoghi, oggetti o eventi distanti solo con la mente, spesso usando coordinate geografiche. Viewer celebri includevano Ingo Swann (che "vide" anelli su Giove prima di Voyager), Pat Price, Joseph McMoneagle (Remote Viewer n.1) e altri.

Operazioni e risultati


Il programma costò circa 20 milioni di dollari. Alcune sessioni produssero descrizioni accurate (es. installazioni sovietiche, localizzazione di ostaggi o aerei caduti), ma spesso vaghe o errate. Esempi curiosi: tentativi di localizzare l'Arca dell'Alleanza o basi UFO; un esperimento su Marte (1984).

Chiusura e declassificazione

Nel 1995, trasferito alla CIA, una valutazione dell'American Institutes for Research concluse che non c'erano prove scientifiche di efficacia operativa → programma chiuso. Documenti declassificati (oltre 12 milioni di pagine rilasciate nel 2017) disponibili sul sito CIA (sezione CREST/STARGATE).